Identificare un oggetto magico al giorno d’oggi

Identificare un oggetto magico richiede una città, un negozio di magia e…  “din don”…
“Buongiorno a lei, cosa desidera?”
“Buongiorno Mago Zurli  (n.d.A. r.i.p.), vorrei identificare questa strana pozione”
“Fanno 110 monete d’oro”
“Posso avere uno sconto? Mi manda Herman il fabbro di VignaRossa”
“Ah, il vecchio Herman ! Me lo saluti tanto! Ok, fanno 100 m.o.”
“Le posso dare questa gemma?”
“Mmm.. sì, il valore è quello.. torni dopo pranzo e saprò dirle a cosa serve la pozione.”
“A dopo, grazie”.
Questo fino alla 5 edizione, in cui tra le pieghe del manuale del master salta fuori che basta passare una Short Rest di qualche ora vicino ad un oggetto magico per capire a cosa serva.
Tutto ciò senza avere alcuna “laurea” (meglio, proficiency),  ed in barba alla Abilità Arcana (era un motivo in più per spingere un giocatore a sceglierla).                                  Quindi a un Mezz’orco Classe Pipparolo basta riposarsi un’ ora a faccia in giù su una bacchetta Trasporto intradimensionale per capire cosa è, come su usa, i suoi limiti…   ciò che richiederebbe a Raistlin Majere anni di studio tra asma bronchiale e paladine morette innamorate follemente di lui…                                                                                           …e poi ci lamentiamo che falliscono le piccole botteghe dei maghi…
Marco

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